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Andrea Paoletti e Casa Netural, una casa/community con spazi che raccontano storie di innovazione e collaborazione

Andrea Paoletti in un’intervista sulle community collaborative per l’innovazione: l’esempio di Casa Netural.

Andrea Paoletti è un architetto che ricerca, progetta e scrive circa spazi di collaborazione; insieme a Mariella Stella è co-founder e coordinatore del progetto Casa Netural, una community collaborativa, con sede a Matera, in cui è possibile condividere progetti di vita e di sviluppo professionale. É stato anche un docente della prima edizione di Relational Design con il corso “Gioco e Panorami urbani”.

Andrea, siamo venuti a trovarvi a Matera durante la prima edizione di Relational Design nella bellissima cornice dei sassi per parlare di gamification e progettare giochi urbani, come si è evoluto il progetto di Casa Netural in questi anni?

Casa Netural in questi anni di evoluzione (4 fino ad oggi) da casa/spazio locale è diventata una grande community globale. E’ un punto di riferimento per tante persone che vivono a Matera, nel sud Italia, ma anche persone che dal mondo vengono a trovarci con curiosità e voglia di fare e che a loro volta apprendono cose nuove e che poi diventano nostri ambasciatori portando il metodo “netural” nei loro territori e community di riferimento.

Dal 9 all’11 Dicembre avete organizzato la nuova edizione del Matera Design Weekend che si concentra sul “design immateriale”, ci dai qualche anticipazione? Hai qualche appuntamento speciale da consigliare alla community di Relational Design?

Matera Design Weekend è una grande festa basata sulla novità e sul divertimento che ha l’obiettivo di mettere in contatto più persone possibili con il mondo del design. Abbiamo pensato che di design materiale se ne parla fin troppo mentre difficilmente ci sono situazioni in cui “vivere” quello immateriale. Quindi eccoci qui, mancano pochi giorni e saremo in tanti 🙂 Avremo la fortuna di avere con noi John Thackara, designer del futuro e in una doppia intervista con Arianna Mazzeo parleranno di immateriale, ecco questo evento non è da perdere. Avremo inoltre eventi anche per i ragazzi con una Mini Makers Jam e naturalmente una parte di exhibit. Non ci sarà tempo per annoiarsi!

Com’è stata la tua esperienza come docente di Relational Design e cosa consiglieresti ai giovani che vogliono inserirsi oggi nel mondo della progettazione?

È stata un’esperienza arricchente, ho imparato molto anche io. Dove c’è relazione si creano rapporti orizzontali dove insegnate e studente stanno sullo stesso livello. Mi sono appassionato a vedere la vivacità del loro pensiero, e le doti attive con cui hanno portato avanti il progetto. Proattività che si fa attitudine e che oggi, è l’unica vera chiave per creare qualcosa di diverso, nuovo, emozionate e spezzare la mediocrità.

Avanti tutta Relational Design!